La reputazione è la  soggettiva convinzione di  qualità  che una persona ha riguardo a un marchio, persona, azienda, prodotto o servizio.

Nell’ambiente digitale odierno, la reputazione è più importante, pervasiva, indimenticabile e  significativa che mai.

È sorprendentemente facile trascurare, abusare, rifiutare o persino distruggere intenzionalmente la reputazione di qualcuno. 

Costruire, sostenere e proteggere la reputazione aziendale o personale può essere difficile.

 I danni alla reputazione possono verificarsi in pochi minuti, non è necessario che si basino sui fatti e il raggio d’azione di uno scandalo sulla reputazione può fare il giro del mondo in poche ore.

Una buona ricerca Osint (open source intelligence), seguita da un’analisi dettagliata di tutto quello che l’indagine ha prodotto, permette di avere un quadro generale della propria immagine o quella della propria azienda sul web.

La percezione è reputazione. La reputazione è ciò che la gente percepisce che sia. Se sei un criminale spregevole e senza scrupoli ma ti mostri sui social come un individuo  atto a promuovere la felicità e il benessere degli altri, potresti avere una reputazione eccezionale. La tua filantropia pubblicizzata non cambia chi sei: il peggiore dei criminali. Ma cambia ciò che le persone percepiscono come te.

La percezione, quindi, è la tua reputazione.

Questo purtroppo vale anche per il contrario e sono tanti i casi in cui veniamo diffamati ma neanche ne siamo a conoscenza: nelle recensioni, nei commenti dei social, nel dark web, nei forum, nelle chat… magari contenuti di una decina di anni fa, dimenticati da noi ma a disposizione di chiunque possa anche erroneamente digitare il nostro nome e cognome su un motore di ricerca o la nostra email o numero di telefono.

Molte volte è possibile intervenire e cancellare un contenuto diffamatorio oppure rintracciare l’autore e convincerlo ad eliminarlo. Ma anche scoprire che la password da voi usata, ad esempio per l’homebanking o il servizio di posta, è stata violata, ed è di pubblico dominio, mettendo così a rischio i vostri averi.

La ricerca Osint professionale, si occupa di scandagliare ogni angolo del web e dei social networks alla ricerca di notizie anche molto datate (belle e brutte) riguardanti una persona o un’azienda, al fine di capire lo stato reputazionale delle stesse.

Quali sono le informazioni aziendali o personali che potrebbero emergere da una ricerca di Open source intelligence:

• violazioni dei dati e delle password
• registrazione a siti adult o dating con i vostri dati
• commenti diffamatori sui social
• contenuti che riportano a vostra insaputa immagini o riferimenti alla nostra persona, email o numeri di telefono
• profili fake registrati a vostro nome
• commenti datati anche diffamatori
• lesione di immagine
• recensioni negative
• registrazioni attive di numeri di telefono ed email su siti web

Il report finale raccoglie  tutto quello che il web offre sulla persona o azienda e calcola un punteggio riguardo la vostra reputazione, suggerisce le soluzioni per un’eventuale intervento per migliorarlo.

Il termine serendipità indica l’occasione di fare scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Nonostante la bella definizione, non è l’ideale non avere sotto controllo le informazioni corrispondenti al proprio nome che ci sono online. Tutto ciò che facciamo su Internet è registrato nel nostro digital footprint, ovvero la traccia che ci lasciamo dietro ogni volta che ci colleghiamo ad un dispositivo, senza neanche rendercene conto. Un’analisi professionale permette di scoprire tutto ciò che abbiamo fatto e che ci riguarda online, e che si trova a disposizione di chiunque.

La ricerca è ideale anche per una ricerca pre-assunzione, comportamenti social di partner o figli, rapporti commerciali, ricerche personali su vicini, amici o conoscenti, intrecci social tra persone.