Il mercato dell’arte è da anni una delle minacce legate ai rischi del riciclaggio di denaro sporco legato indissolubilmente a fatti criminosi che potrebbero portare anche al finanziamento del terrorismo. Le opere digitali e la loro commercializzazione on line sono state associate agli Nft.
Nft è un acronimo che significa non-fungible token (in italiano token non fungibile o gettone non replicabile).
“Si tratta di certificati “di proprietà” su opere digitali. In sostanza, gli NFT sono come degli oggetti da collezione in formato digitale. Invece di ricevere un vero e proprio dipinto a olio da appendere a una parete, l’acquirente compra un file digitale. In più, ne acquista i diritti di proprietà esclusivi. Gli NFT possono avere un solo proprietario alla volta.” (forbes)
Non dilungandoci troppo su quanto largamente viene raccontato e spiegato sugli NFT, è interessante capire la connessione di questo nuovo sistema con l’evasione fiscale, il riciclaggio che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza nazionale e mondiale.
“Partiamo dal presupposto che un pezzo di carta può essere utilizzato per creare un contratto legale e quella stessa carta può essere utilizzata anche per falsificare un contratto legale. La carta non è da biasimare: lo sono gli utenti malintenzionati.”
NFT – Blockchain
Quindi il mondo dei Nft collegato irrimediabilmente con Blockchain, non è una tecnologia innovativa ideata per truffe o azioni illecite legate all’arte, ma si presta a diventare una delle tecniche di evasione e riciclaggio di denaro più valide e veloci mai esistite. Per questo motivo ha bisogno di una regolamentazione immediata che ne permetta controllo e flussi finanziari .
Entrare e uscire da blockchain differenti facendo perdere letteralmente le proprie tracce, rende anonimi qualsiasi utente semplificando l’acquisto di monete virtuali senza essere identificati. Siccome al momento anche il mercato consente NFT senza controlli KYC e senza restrizioni sugli importi delle transazioni, per i criminali diventa semplice acquistare, rivendere e spostare la crittografia da una parte all’altra del mondo, oppure da un wallet (portafoglio) anonimo a un altro.
L’arte valore soggettivo
Purtroppo questo sistema di crittografia non replicabile è, per ora, legato a un settore dove il valore effettivo di un qualcosa è soggettivo e non quantificabile: L’ARTE.
Questo aspetto dell’arte è una delle ragioni principali per cui è stata usata per secoli come veicolo di flussi finanziari illeciti. Gli NFT sono stati collegati a reati tra cui schemi di pump and dump (aumentare illegalmente il valore di un bene, prima di venderlo), riciclaggio di denaro , furto di denaro (in cui gli sviluppatori ottengono fondi per un progetto prima di svanire) ed evasione fiscale e sono già stati sequestrati dai diversi governi come beni.
Se oggi volessi vendere al valore di milioni di euro una mia “opera d’arte digitale” costatami 3 minuti di duro lavoro, nessuno me lo vieterebbe. Come a nessun criminale arricchito illegalmente sarebbe vietato pagarla anonimamente, con un solo click e arricchirmi in maniera del tutto legale. Se poi il criminale, l’acquirente e il venditore sono la stessa persona… Bingo!
E’ deduttivo che potremmo esemplificare all’infinito stratagemmi di riciclaggio, che non sempre portano solo all’arricchimento dell’individuo ma anche alla tratta degli schiavi, di organi, finanziamento del terrorismo etc etc.
L’Osint
In questo senso, le ricerche Osint e Socmint potrebbero risultare risolutive nell’identificare le fonti. Molti strumenti, anche di utilizzo gratuito, permettono di monitorare comportamenti, notizie, flussi finanziari che potrebbero evidenziare anche comportamenti illeciti legati a questa nuova soluzione tecnologica.

Rarible
La soluzione?
Fino alla prossima innovazione tecnologica, sarebbe utile adottare un monitoraggio automatizzato dei flussi (alcune criptovalute lo consentono) e degli indicatori di allarme per individuare transazioni sospette. Inoltre, sarebbe opportuno costituire al più presto una task force di controllo finanziario dedicata ai mercati dell’arte digitale. La metodologia Osint offre diverse utili strumenti per il monitoraggio delle criptovalute. Potete trovare una raccolta di tali tool sul sito. Link
Se poi volete immergervi in qualcosa di più professionale esiste un software, molto conosciuto nelle investigazioni: Maltego. Offre tante funzioni investigative gratuite, tra cui le trasformate (si chiamano così alcune funzioni di Maltego) molto valide anche per monitorare le criptovalute. Per imparare a utilizzarlo esistono in rete tanti tutorial in tutte le lingue .
Alla prossima.
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