Le euristiche nell’Osint

Intanto distinguiamo le euristiche dai bias cognitivi

I bias cognitivi e le euristiche sono entrambi processi mentali che influenzano il modo in cui percepiamo, elaboriamo e giudichiamo le informazioni che riceviamo. I bias cognitivi sono errori di pensiero che possono portare a conclusioni errate o a giudizi distorti. Questi errori possono essere il risultato di distorsioni nella nostra percezione o di limitazioni nella nostra capacità di elaborare informazioni. Le euristiche, d’altra parte, sono strategie di pensiero utilizzate per semplificare la nostra elaborazione delle informazioni e per prendere decisioni in modo più efficiente.

Tuttavia, le euristiche possono portare anche a dei bias cognitivi, poiché ci possono indurre a fare supposizioni errate e a ignorare informazioni importanti. Ad esempio, la “euristica della disponibilità” ci fa tendere a valutare la probabilità di un evento in base a quanto facilmente possiamo ricordare degli esempi correlati, ma ciò può portare a sovrastimare la frequenza di un evento raro che viene enfatizzato dai media.

Esempio di euristica della disponibilità

Immaginiamo che stiamo cercando di decidere se visitare una determinata città, ad esempio Londra. Se abbiamo visto molte pubblicità sulla città, letto molti articoli su di essa o abbiamo amici che ci hanno raccontato le loro esperienze positive, potremmo essere portati a pensare che sia un’ottima destinazione. In questo caso, la disponibilità di informazioni positive sulla città potrebbe influenzare la nostra decisione e portarci a sovrastimare la sua desiderabilità.

D’altra parte, se abbiamo visto notizie negative sulla città, come il recente aumento della criminalità o un’epidemia di malattie, potremmo essere portati a pensare che sia una destinazione poco attraente. In questo caso, la disponibilità di informazioni negative potrebbe influenzare la nostra decisione e portarci a sottovalutare la desiderabilità della città.

In entrambi i casi, la nostra decisione potrebbe essere influenzata dalla disponibilità delle informazioni che abbiamo a disposizione, piuttosto che da una valutazione completa e obiettiva della situazione.

Altri esempi di euristiche che possono portare a bias cognitivi includono la “euristica dell’ancoraggio” (cioè la tendenza a fare stime sulla base di un valore iniziale che ci viene fornito), la “euristica della rappresentatività” (cioè la tendenza a fare giudizi basati su quanto un evento si adatta a uno schema mentale), e la “euristica della coerenza” (cioè la tendenza a valutare le informazioni in base alla loro coerenza con le nostre opinioni preesistenti).

Esempio di euristica dell’ancoraggio

Un negoziante offre uno sconto del 50% su un prodotto che ha un prezzo di listino di € 200. Il negoziante poi presenta un prodotto simile con un prezzo di listino di € 400 e lo sconta del 30%.

La “euristica dell’ancoraggio” suggerisce che la nostra valutazione del secondo sconto sarà influenzata dal prezzo del primo prodotto. In altre parole, il prezzo di listino di € 200 potrebbe fungere da “ancora” nella nostra valutazione del secondo prodotto, portandoci a valutarlo come un buon affare in confronto al primo prodotto, nonostante l’offerta sia in realtà meno vantaggiosa.

In questo esempio, se non fossimo stati influenzati dall’ancoraggio, potremmo aver valutato il secondo prodotto come meno vantaggioso, dato che lo sconto del 30% sarebbe pari a soli € 120, rispetto ai € 100 di sconto del 50% sul primo prodotto.

Pertanto, la “euristica dell’ancoraggio” può influenzare le nostre decisioni, portandoci a fare valutazioni distorte o sbagliate, se non siamo consapevoli di essa. È importante cercare di evitare di essere influenzati da ancoraggi o valutare le offerte in modo indipendente, senza essere influenzati da confronti con altri prodotti o sconti che potrebbero non essere rilevanti per la decisione in questione.

Esempio euristica della rappresentatività

Immaginiamo di incontrare una persona che indossa abiti eleganti, parla con un linguaggio raffinato e mostra una conoscenza di alto livello in un certo campo, come la finanza. Potremmo essere portati a giudicare questa persona come un banchiere o un avvocato, senza avere alcuna informazione specifica sulla sua professione o sulla sua attività.

In questo caso, la nostra valutazione si basa sull’idea che questa persona “rappresenti” un certo stereotipo professionale, basandosi sulla nostra conoscenza pregressa e sui nostri schemi mentali riguardanti la finanza e il mondo degli affari. Tuttavia, potrebbe essere che questa persona non sia un banchiere o un avvocato, ma piuttosto un insegnante o un artista.

La “euristica della rappresentatività” può quindi portarci a trarre conclusioni errate o incomplete sulla base di poche informazioni o stereotipi.

Esempio Euristica della coerenza

Un esempio di euristica della coerenza potrebbe essere il seguente: immaginiamo di aver deciso di iniziare una dieta sana e di stabilire alcune regole per raggiungere questo obiettivo, come mangiare solo cibi freschi, bere molta acqua e fare esercizio fisico regolarmente.

In seguito, potremmo essere portati a prendere decisioni coerenti con queste regole, anche se non sono necessariamente le decisioni migliori per noi in una data situazione. Ad esempio, se ci viene offerto un dolce al cioccolato al lavoro, potremmo rifiutarlo, nonostante ci piaccia molto, perché non è coerente con le regole che ci siamo dati per la dieta sana.

In questo caso, la “euristica della coerenza” ci porta a cercare di mantenere una coerenza interna nelle nostre decisioni e comportamenti, anche a costo di sacrificare il piacere o la convenienza. Questo può essere utile in alcuni casi, ma può anche limitare la nostra flessibilità e impedirci di adattarci alle circostanze o di prendere decisioni più appropriate per le nostre esigenze.

Pertanto, per ridurre l’impatto di questa euristica, è importante cercare di valutare ogni decisione in modo indipendente, senza essere troppo influenzati dalle regole o dai principi che ci siamo dati in precedenza. Dovremmo cercare di prendere decisioni in base alle nostre esigenze effettive e non solo in base alla coerenza con le regole che ci siamo dati in precedenza.

 

Euristiche nell’Osint

Le euristiche sono importanti anche nell’OSINT (Open Source Intelligence), ovvero la raccolta e l’analisi di informazioni provenienti da fonti aperte disponibili pubblicamente.

Le euristiche sono spesso utilizzate nell’OSINT per aiutare gli analisti a fare inferenze e a prendere decisioni basate su informazioni incomplete o incerte. Ad esempio, quando gli analisti raccolgono informazioni da diverse fonti, possono incontrare informazioni contrastanti o incomplete. In questo caso, le euristiche possono aiutare gli analisti a formulare ipotesi e a prendere decisioni provvisorie sulla base di quanto conoscono già.

Tuttavia, è importante anche essere consapevoli del potenziale impatto delle euristiche nell’OSINT. Le euristiche possono portare gli analisti a fare inferenze errate o a trarre conclusioni basate su stereotipi o convinzioni pregresse, invece che su evidenze concrete. Gli analisti dovrebbero cercare di mitigare questo rischio cercando sempre di valutare le informazioni in modo obiettivo e basandosi su più fonti possibili. Dovrebbero anche essere consapevoli delle loro preclusioni e limitazioni personali, cercando di ridurre l’impatto di eventuali bias cognitivi. In generale, gli analisti dovrebbero cercare di utilizzare le euristiche in modo oculato, combinandole con una valutazione critica delle informazioni e cercando di fare sempre affidamento su fonti affidabili e verificabili.

 

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