La Siria: Una Complessa Arena di Conflitti con Molteplici Attori e Interessi Geopolitici
La Siria confina con cinque paesi: Turchia a nord, Iraq a est, Giordania a sud, Israele a sud-ovest, Libano a ovest, e ha una costa sul Mar Mediterraneo a ovest. Con la Turchia ci sono questioni territoriali e rivalità politiche, soprattutto per la questione curda e le operazioni militari turche nel nord della Siria. Con l’Iraq, il confine è poroso, facilitando il passaggio di combattenti e armamenti, con rivalità politiche legate alla minaccia dell’ISIS e l’influenza iraniana. Il confine con la Giordania è stato relativamente stabile, ma il flusso di rifugiati ha posto pressioni economiche e sociali. Il confine con Israele è particolarmente conteso nelle alture del Golan, annesse da Israele nel 1981 ma riconosciute a livello internazionale come territorio siriano. Israele è preoccupato per la presenza di forze iraniane e di Hezbollah vicino ai suoi confini. Con il Libano, il confine è permeabile, con Hezbollah che gioca un ruolo significativo nel conflitto siriano e una crisi dei rifugiati che impatta fortemente il Libano.
La Siria è un campo di battaglia complesso caratterizzato da una molteplicità di attori. La guerra civile iniziata nel 2011 ha coinvolto il governo di Bashar al-Assad, gruppi ribelli, organizzazioni terroristiche come l’ISIS e potenze straniere.
Il governo siriano, guidato da Bashar al-Assad, cerca di mantenere il controllo territoriale e politico. Tra gli attori principali ci sono leader politici e militari, comunità etniche e religiose (musulmani 87%, alawiti, sunniti, sciiti, ismailiti e cristiani 9%), gruppi etnici (curdi 15%, arabi 50%, turcomanni, levantini 15%), partiti politici, ONG, gruppi ribelli, esercito siriano, Forze Democratiche Siriane (SDF), ISIS, Al-Nusra Front, imprese locali e internazionali, media locali e internazionali.
Gli attori si dividono in aggressori (gruppi ribelli, ISIS, forze straniere come Turchia e USA), difensori (esercito siriano, SDF), vittime (popolazione civile), mediatori (Nazioni Unite, Russia, Iran, ONG), combattenti e non combattenti (forze armate e civili). L’azione si svolge su scala locale (controllo di città e regioni specifiche), nazionale (influenza su tutta la Siria), regionale (coinvolgimento di stati vicini e potenze regionali come Turchia, Iran e Israele), globale (interventi di potenze mondiali come USA e Russia).
I conflitti storici tra diverse etnie e religioni risalgono a tempi lunghi, con il regime di Assad in carica dal 2000. La guerra civile iniziata nel 2011 ha visto operazioni militari e offensive recenti. La Siria è in conflitto per la sovranità nazionale e le rivendicazioni territoriali, specialmente nelle aree controllate dai curdi e dai gruppi ribelli. La guerra ha devastato l’economia siriana, con lotte per il controllo delle risorse naturali come petrolio e acqua. Il conflitto ha forti componenti etniche e religiose, con la minoranza alawita al potere e tensioni con sunniti, curdi e altre comunità.
Le rivalità politiche tra il regime di Assad e vari gruppi ribelli, incluse le SDF e i jihadisti, si intrecciano con quelle economiche per il controllo delle risorse petrolifere nel nord-est del paese e dell’acqua con Israele, nonché con quelle simboliche e identitarie tra diverse comunità etniche e religiose. Le narrative ufficiali del governo siriano riguardano la stabilità e la lotta contro il terrorismo, mentre i gruppi ribelli parlano di lotta per la libertà e la democrazia. I curdi cercano autonomia e diritti culturali, e l’ISIS mira alla creazione di un califfato. Le potenze internazionali perseguono interessi geopolitici, lotta contro il terrorismo e supporto umanitario.
La relazione tra Siria e Israele è caratterizzata da una storia di conflitti aperti, occupazioni territoriali e tensioni geopolitiche. Le alture del Golan sono un punto focale delle dispute territoriali. Israele ha effettuato numerosi attacchi aerei in Siria per prevenire la costruzione di infrastrutture militari da parte di Hezbollah e altri gruppi sostenuti dall’Iran. La Siria resiste all’occupazione israeliana e sostiene i diritti dei palestinesi.
Le alture del Golan rappresentano un punto focale delle dispute territoriali per la loro importanza strategica e militare, essendo un punto di vista elevato che consente il controllo delle aree circostanti e offre vantaggi tattici. Sono cruciali per le risorse idriche, ospitando sorgenti e fiumi vitali per l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico. Storicamente, sono state teatro di intensi combattimenti durante le guerre arabo-israeliane, con Israele che conquistò il Golan dalla Siria nel 1967 e lo annesse nel 1981, una mossa non riconosciuta a livello internazionale. Il controllo delle alture è essenziale per Israele per la difesa contro minacce provenienti dalla Siria, in particolare da Hezbollah sostenuto dall’Iran. Le alture sono anche un punto di interesse per le grandi potenze internazionali come Stati Uniti e Russia. La regione è abitata da una popolazione drusa con legami sia con la Siria che con Israele, complicando ulteriormente la disputa territoriale.
Alture del Golan
Previsione sull’Evoluzione della Siria nel Contesto del Medio Oriente
La situazione in Siria è estremamente complessa e le sue future evoluzioni dipendono da numerosi fattori interni ed esterni.
Ecco una previsione razionale che considera diversi scenari possibili:
- Stabilizzazione Graduale e Ricostruzione:
- Consolidamento del Potere di Assad: Se il governo di Bashar al-Assad riesce a consolidare ulteriormente il suo controllo territoriale e politico, potremmo vedere una graduale stabilizzazione. Ciò dipenderebbe da una riduzione delle ostilità tra il governo e i gruppi ribelli, e dalla capacità di Assad di gestire le tensioni interne.
- Interventi Internazionali per la Ricostruzione: La comunità internazionale, inclusi paesi come Russia, Iran e persino stati europei, potrebbe intensificare gli sforzi per la ricostruzione economica e infrastrutturale della Siria. Questo scenario richiederebbe un impegno significativo per garantire la sicurezza e la stabilità necessarie per attrarre investimenti esteri.
- Continuazione del Conflitto a Bassa Intensità:
- Persistenza delle Tensioni Etniche e Religiose: Le tensioni tra diverse comunità etniche e religiose (alawiti, sunniti, curdi, ecc.) potrebbero continuare a causare conflitti a bassa intensità. Gli scontri locali potrebbero persistere, specialmente nelle regioni settentrionali e orientali del paese.
- Influenza dei Gruppi Terroristici: Gruppi come ISIS e Al-Nusra potrebbero continuare a operare in alcune aree, destabilizzando ulteriormente il paese e rendendo difficile un ritorno alla normalità.
- Interventi e Influenze Straniere:
- Presenza Militare Straniera: La presenza di forze straniere (USA, Turchia, Russia, Iran) continuerà a influenzare le dinamiche interne. Le aree di influenza stabilite da queste potenze potrebbero consolidarsi, portando a una sorta di suddivisione informale del paese.
- Ruolo della Turchia: La Turchia continuerà a essere un attore chiave, soprattutto nel nord della Siria, dove le operazioni militari contro i gruppi curdi proseguiranno. Questo potrebbe portare a tensioni permanenti lungo il confine turco-siriano.
- Processi di Pace e Mediazione Internazionale:
- Iniziative di Pace delle Nazioni Unite: Le Nazioni Unite e altri attori internazionali potrebbero intensificare gli sforzi per promuovere un processo di pace inclusivo. Tuttavia, la riuscita di tali iniziative dipenderà dalla volontà delle parti coinvolte di compromessi significativi.
- Riconciliazione Nazionale: Un eventuale successo dei processi di pace potrebbe portare a un periodo di riconciliazione nazionale, con riforme politiche che includano rappresentanza per le diverse comunità e gruppi ribelli.
- Impatto delle Rivalità Regionali:
- Tensioni tra Iran e Israele: Le rivalità tra Iran e Israele continueranno a influenzare il panorama siriano. Gli attacchi israeliani contro le posizioni iraniane in Siria potrebbero persistere, mantenendo alta la tensione nella regione.
- Ruolo degli Stati del Golfo: Gli stati del Golfo, in particolare l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, potrebbero cercare di aumentare la loro influenza in Siria, supportando gruppi ribelli o partecipando agli sforzi di ricostruzione.
L’evoluzione della Siria nel contesto del Medio Oriente sarà probabilmente caratterizzata da una combinazione di questi scenari. La stabilità a lungo termine richiederà un impegno concertato da parte degli attori locali e internazionali per superare le divisioni etniche e religiose, contrastare le influenze negative di gruppi terroristici e promuovere la ricostruzione economica e infrastrutturale.
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